A partire da quest’anno, saranno ridotti tutti i bonus edilizi.
La legge di bilancio ( n. 207 del 30 dicembre 2024), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024, ed entrata in vigore il 1 gennaio 2025, apporta importanti novità ai cosiddetti bonus casa.
Non sono più stati rifinanziati il bonus verde, il bonus colonnine e il Superbonus. Si conferma anche la definitiva scomparsa del bonus facciate, non più fruibile dal 2023.
I principali bonus, come l’Ecobonus, il Bonus Ristrutturazioni, il Sismabonus, invece rimangono ma con pesanti rimodulazioni al ribasso: le percentuali di detrazione vengono livellate sul 50% delle spese sostenute ma, esclusivamente per l’anno in corso ed esclusivamente sulla prima casa. Importante novità è l’introduzione di un tetto al reddito del contribuente che intende accedere alle agevolazioni, prevedendo un massimale inferiore per i redditi sopra i 75 mila euro. E l’esclusione delle caldaie a gas dagli incentivi.
Il bonus mobili ed elettrodomestici rimane invariato e viene introdotto anche un nuovo contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza con obbligo di rottamazione di un vecchio elettrodomestico. L’unico bonus a poter vantare un’agevolazione fiscale superiore al 50% è quello per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il Bonus Barriere Architettoniche, infatti, anche per quest’anno vedrà riconosciuto il 75% delle spese che sono state sostenute.
I bonus edilizi nel 2025: cosa resta e cosa cambia
Per i principali Bonus edilizi (Ecobonus, Sismabonus, Bonus Ristrutturazione), la Legge di Bilancio (L. 207/2024) stabilisce un livellamento delle detrazioni, al 50% delle spese sostenute nel 2025 e al 36% negli anni 2026 e 2027, ma solo sull’abitazione principale.
Sugli altri immobili, scendono al 36% nel 2025 e al 30% negli anni 2026 e 2027.
Tali aliquote si applicano per tutte le tipologie di interventi agevolati, compresi quelli che, fino al 2024, davano luogo ad una detrazione più elevata, quali, ad esempio:
- interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali;
- interventi su parti comuni di edifici condominiali finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica;
- interventi che comportano il passaggio ad una o a due classi di rischio sismico inferiori;
- interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, allo scopo di ridurne il rischio sismico, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano, entro trenta mesi dalla data di conclusione dei lavori, alla successiva alienazione dell’immobile.
Resta in vigore il bonus mobili, che rimborsa il 50% di una spesa – fino a 5mila euro – per l’acquisto di mobili di un appartamento oggetto di lavori. E arriva il nuovo bonus elettrodomestici, che con la rottamazione di un vecchio apparecchio permette uno sconto fino a 200 euro.
Per alcuni lavori che rientrano in due o più categorie diverse di detrazioni fiscali, esiste la cumulabilità delle agevolazioni edilizie, ovvero la possibilità di usufruire di più bonus contemporaneamente. A esempio, per lavori di ristrutturazione che prevedono anche il cambio dell’impianto di climatizzazione, l’installazione di un cappotto termico e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per arredare l’appartamento. Ricordiamo infine che, per usufruire dei principali bonus casa, occorre effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante
Bonus ristrutturazione
Anche questa finanziaria, conferma il bonus ristrutturazioni, mantenendo stabile la percentuale di detrazione
La Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) abbassa l’aliquota di detrazione al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30 negli anni 2026 e 2027. Solo se l’unità immobiliare oggetto di interventi è adibita ad abitazione principale, resta al 50% nel 2025 e al 36% per gli anni 2026 e 2027. Il limite massimo di spesa è 96.000 euro per unità immobiliare.
Nell’ambito dei lavori di recupero del patrimonio edilizio previsti dall’articolo 16-bis del Tuir (DPR 917/1986), è possibile fruire del Bonus Ristrutturazioni per i seguenti interventi:
- manutenzione ordinaria delle parti comuni
- manutenzione straordinaria,
- restauro conservativo
- ristrutturazione edilizia
Sono incentivabili tutti i lavori di ristrutturazione, dalle opere edili a impiantistiche, incluse spese ed oneri professionali.
Con le nuove regole introdotte dal Decreto Salva Casa, è ora possibile ristrutturare anche un sottotetto o dei locali con altezza inferiore a 2,70 metri (fino a 2,40 m) per renderli abitabili.
Il bonus vale anche per la realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, l’installazione di impianti fotovoltaici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche finalizzati a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap. Sono altresì incentivabili gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, all’adozione di misure antisismiche e di bonifica dell’amianto
Ecobonus
Come il Bonus Ristrutturazioni, anche l’ ecobonus viene ridimensionato. La percentuale di detrazioni fiscali scende dal 65% al 50% ma solo per le prime case e per l’anno in corso. Per le altre abitazioni, diverse dalla principale, la percentuale si abbassa al 36% delle spese sostenute già a partire dal 1 gennaio 2025. Dal 2026 in poi, scenderà ulteriormente al 30%.
L’Ecobonus, introdotto dalla legge finanziaria 2007 (L. 296/2006) si applica a tutti gli interventi di efficendamento energetico di cui all’art. 14 del dlgs 63/2013:
- relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio;
- volti alla riqualificazione energetica dell’edificio o di parti comuni degli edifici condominiali;
- destinati alla coibentazione dell’involucro edilizio (tetto, pareti, solai);
- per l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari, finestre comprensive di infissi, collettorisolari, sistemi di building automation;
- per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, micro-cogeneratori, impianti ibridi o pompe di calore.
Importante novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, è l’esclusione dall’incentivo fiscale delle caldaie a gas, incluse quelle a condensazione. Il nuovo comma 3-quinquies che è stato aggiunto all’art. 14 del Dlgs 63/2013, esclude infatti dalla detrazione “le spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Sismabonus
Prorogato anche il Sismabonus con le stesse percentuali di detrazione dell’Ecobonus e del Bonus Ristrutturazioni. Il Sisma Bonus incentiva i lavori di recupero del patrimonio edilizio agevolando l’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione delle opere per la messa in sicurezza statica degli edifici realizzate sulle parti strutturali degli edifici o su complessi di edifici connessi strutturalmente.
Bonus Barriere Architettoniche
Il Bonus Barriere architettoniche, introdotto come incentivo a sé stante dalla Legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021), non essendo stato ritoccato dalla manovra, anche per quest’anno varrà fino al 75% delle spese sostenute.
L’agevolazione vale per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’ eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Per usufruire dell’agevolazione, gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989.
La detrazione, che consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate, deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:
- 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari, funzionalmente indipendenti e con accessi autonomi dall’esterno;
- 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
- 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti di edifici e singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Bonus mobili ed elettrodomestici
Introdotto con l’articolo 16, comma 2, del D.L. n. 63/2013 e riconfermato dalle successive Leggi di Bilancio, il Bonus Mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
Il contributo è variabile da 100 a 200 euro che può coprire al massimo il 30% delle spese sostenute.
La classe energetica consente ai consumatori di acquistare elettrodomestici dai consumi ridotti permettendogli di risparmiare sulle bollette e riduce l’impatto ambientale.
Conto Termico
A breve è prevista la pubblicazione del nuovo Conto Termico, che dovrebbe ampliare la platea degli interventi incentivabili e dei beneficiari. Nel mese di dicembre, infatti, il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ha avviato il confronto con le Regioni per l’approvazione definitiva del nuovo decreto
Il Conto Termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. I beneficiari sono principalmente le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati.
Il Conto Termico prevede incentivi che variano dal 40% al 65% della spesa sostenuta.
Nello specifico:
- fino al 65% per la demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB)
- fino al 40% per gli interventi di isolamento delle pareti e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate con altre più efficienti, per l’installazione di schermature solari, per la sostituzione dei corpi illuminanti, per l’installazione di tecnologie di building automation e per la sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione;
- fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico);
- fino al 65% per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici.
Inoltre il Conto Termico è cumulabile con altri incentivi di natura non statale e nell’ambito degli interventi precedentemente indicati. Finanzia inoltre il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati e le cooperative di abitanti e quelle sociali.